Buongiorno carissimi lettori,
oggi apro il BlogTour sul libro di Francesca Palamara, "Seduction". In questa prima tappa vi presenterò il libro con sinossi, estratti e booktrailer. Un libro molto interessante che non vedo l'ora di leggerlo.
Estratti
#1
Appena
Jasmine si chiude la porta dietro di sé, dopo averci portato il pranzo, riporto
l’attenzione sul mio amico, che mi rivolge uno sguardo carico di malizia.
«Puoi
fare anche a meno di mangiare oggi.» esordisce con tono ironico.
«Perché?»
chiedo stupito.
«Ti
sei appena mangiato con gli occhi la segretaria. Dimmi una cosa, te la sei già
scopata?».
Le
sue parole mi procurano un moto di stizza.
«Smettila
di dire stronzate.» lo rimprovero bruscamente, ma lui sembra non risentirne.
«Non
hai mai guardato in quel modo le altre tue collaboratrici.». sospiro perché ha
ragione. Ha maledettamente ragione.
«Non
so come fare, Brad. Ho una voglia di lei, che nemmeno puoi immaginare.» il mio
tono esce insicuro, e l’insicurezza non è un tratto che mi contraddistingue.
Non fino a questo momento, almeno.
«Questo
lo avevo capito.» dice il mio amico «Quello che non capisco è perché non vai a
prendertela, come hai fatto con tutte le altre.».
Mi
massaggio le tempie frustato, socchiudendo gli occhi.
«Perché
ho paura di un suo rifiuto.». Ammettere questo mi costa una fatica immane.
Brad
mi guarda sollevando un sopracciglio, incredulo alle mie parole, e aggiunge
«Caleb Taylor che ha paura di un rifiuto? Si sta avvicinando la fine del
mondo».
#2
«Grazie
Jasmine, mi ci voleva proprio un caffè stamattina.» mi dice lui senza però
distogliere l’attenzione da quello che sta facendo.
«Prego.
Ho pensato ne avessi bisogno dopo la nottata scorsa.». Mi rivolge uno sguardo
severo inarcando il sopracciglio. Non riuscirò mai ad attivare in tempo il
filtro tra cervello e bocca, accidenti a me. Non volevo dire quello che ho
detto ad alta voce, e arrossisco violentemente. Lui si alza, chiude la porta
del suo ufficio e si avvicina a me inchiodandomi con il suo sguardo.
«Pensi
davvero che mi sia divertito ieri sera?» mi chiede severo.
Scuoto
la testa e abbasso gli occhi, «Mi dispiace, non volevo essere sfacciata.»
Lui
mi solleva il volto con l’indice e mi scruta sospirando.
«Sai
cosa ho fatto ieri sera, Jasmine?»
«Caleb,
onestamente non sono affari che mi riguardano.» rispondo in un sussurro,
intimorita da come mi sta guardando.
«Penso
invece che siano esattamente affari tuoi, perché dopo aver passato la notte a
farmelo succhiare da due donne bellissime, l’unico pensiero che avevo in testa
eri tu.» mi dice in sussurro.
#3
«Quindi,
Jasmine, ti sei divertita ieri sera.» mi dice senza preamboli.
Arrossisco
violentemente, ma non ho intenzione di farmi mettere in imbarazzo da lui.
Soprattutto perché si trovava nel medesimo posto. Quindi non ha nulla da
rimproverarmi.
«Onestamente,
Caleb, non credo siano affari tuoi come passo il tempo fuori dall’ufficio.».
Non
si aspettava da me questa risposta, lo capisco dalla sua espressione stupita
dipinta sul volto. Beve un sorso di caffè e continua «Mi sono solo sorpreso di
trovarti lì. Tutto qui.»
«Perché?»
chiedo risentita
«Perché
cosa?»
«Perché
sei sorpreso? Perché noi donne non possiamo provare piacere in certi atti?
Perché è consentito solo a voi godere?»
«No,
perché pensavo avessi un po’ più rispetto per te stessa.» mi interrompe brusco.
«Cosa
intendi dire?» chiedo con voce tremante dal nervoso.
«Beh,
diciamo che quello è un posto dove io non porterei la mia fidanzata.»
«Però
c’eri anche tu ieri sera.» gli faccio notare.
Lui
pianta i suoi rubini neri su di me e afferma «Io non sono fidanzato, e se lo
fossi stato sicuramente non mi sarei trovato lì.»
Alzo
le spalle in segno di resa e lui continua «Quello che sto cercando di dirti,
Jasmine, è che quello non è un posto adatto a te.»
«Fai
decidere a me cosa sia più adatto o meno.» rispondo alzando il tono di voce.
«Scusa,
allora credo di essermi fatto un’idea sbagliata sul tuo conto.» le sue velate
accuse mi hanno stufata, sbatto il tovagliolo sulla scrivania e mi alzo facendo
cadere la sedia a terra.
«Sentiamo,
avvocato, che idea ti sei fatto su di me?». Lui si avvicina con slancio
scaraventando anche la sua sedia al pavimento. È a un centimetro dal mio viso e
mi guarda dall’alto, nonostante io abbia i tacchi vertiginosi.
«L’idea
che mi sono fatto di te è di una ragazza bella e intelligente, che ha bisogno
di un uomo accanto che le riserva più attenzioni di quante ne abbia mai avute
in tutta la sua vita. Di un uomo che sappia coccolarla, accarezzarla nei punti
giusti e che la faccia sentire come un diamante prezioso, dal valore
inestimabile.»
«E
cosa ti fa credere che Adam non faccia già tutto questo?» dico in un sussurro.
«Il
fatto che ti abbia portato lì ieri sera. Ti ha esposto alla mercé di tutti
quegli sguardi, ed è una cosa che io non farei mai con la mia ragazza.
Soprattutto se la mia ragazza fossi stata tu.»
Booktrailer
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