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[Recensione] Fino all'ultimo respiro di Aurora Ballarin

martedì 17 ottobre 2017

Buongiorno a tutti lettori,
oggi la nostra Miss Take con la sua prima recensione per il blog ci parla di Fino all'ultimo respiro di Aurora Ballarin un libro di genere new adult. Voi l'avete letto? Siete curiosi di sapere cosa ne pensa?


FINO ALL'ULTIMO RESPIRO
Aurora Ballarin
● ● 
Data di uscita: 18/02/2017
E-book: € 0,99
Cartaceo: € 10,82
Pagine: 392
Editore: Self - Publishing 
Genere: New Adult

Aurora non crede nell'amore. Né in Dio. Non crede in nulla che non sia la sua famiglia e la quotidianità monotona che rappresenta tutta la sua esistenza.
Non ricorda nemmeno più l'adolescenza spensierata, soppressa dagli avvenimenti che l'hanno costretta a diventare adulta fin troppo in fretta.
Eppure è proprio quando la vita sembra accanirsi di nuovo contro di lei, riservandole un colpo così duro da spezzare anche il più forte degli eroi, che il destino gioca le sue carte in modo inaspettato.
È proprio in quel momento, infatti, che un ragazzo piomba nella sua vita, stravolgendola. Ricoverato nella stanza di fronte alla sua, Ivan insegnerà ad Aurora a sperare, a sorridere, a combattere contro la morte.
E soprattutto, le insegnerà cos'è l'amore. Quello con la A maiuscola che si vive una sola volta in tutta l'esistenza.
Grazie a lui Aurora capirà che esiste un futuro oltre la malattia.
Un futuro oltre al dolore.
Un futuro di cui lei sarà l'unica e la sola artefice.
Alcuni libri sono più particolari di altri perché trattano argomenti delicati, che hanno il potere di riuscire a toccare i nostri sentimenti più profondi e spingerci a riflettere. Questo romanzo è uno di quei libri perché trattando un tema delicato come la malattia, è stato capace di emozionarmi.
Aurora è una ragazza di poco più di 20 anni: abita a Venezia con la madre, la nonna e i suoi due fratellini più piccoli. Una vita come tante se non fosse che da poco più di un anno ha perso il papà e lavora in un fast food per aiutare la famiglia ad arrivare a fine mese. La sua vita cambia una sera di fine ottobre, quando si sente male sul posto di lavoro e viene portata d’urgenza al pronto soccorso.
Ivan ha 19 anni e lotta da più di due anni contro un cancro tiroideo. Tra cicli di chemioterapia e periodi di riposo, trascorre gran parte dell’anno in ospedale. Una sera, guardando fuori dalla sua stanza nel reparto di Oncologia, vede arrivare un’ambulanza con una ragazza sulla lettiga e si incuriosisce.
Proprio quando Aurora credeva che la sua vita non potesse peggiorare ulteriormente, dopo gli esami di accertamento, le viene rivelata una terribile verità: ha un tumore in stato avanzato e viene ricoverata nella stanza di fronte quella di Ivan.
Ivan attratto dalla timidezza di Aurora, fa così il primo passo avvicinandosi alla ragazza facendole delle avances, ma lei non ha intenzione di cedere alle sue lusinghe. Per Aurora è tutto nuovo: non ha mai avuto una relazione che andasse oltre i baci, mentre Ivan è molto più esperto di lei. Il loro amore cresce di pagina in pagina, con costanza, nutrendosi di speranze e promesse scambiate ogni giorno, malgrado la consapevolezza di avere entrambi una spada di Damocle sulla testa.
Entrambi i ragazzi affrontano la malattia di petto, sostenendosi a vicenda e affidandosi completamente all’altro. In particolare Ivan sosterrà la sua principessa, conoscendo bene i vari stadi della malattia e la sofferenza che comporta, spronandola a non mollare e strappandole una promessa: quella di esserci per l’altro “fino all’ultimo respiro. E oltre”.
L’autrice nella stesura del romanzo è stata semplice e diretta, riuscendo a coinvolgere il lettore e a spingerlo ad immedesimarsi nei due ragazzi protagonisti, sentendosi a sua volta partecipe non solo nella storia di Aurora e Ivan, ma anche nella voglia di lottare contro il tumore e non arrendersi al destino infausto.
Questo romanzo non è solo un’opera di fantasia, è un inno alla vita! Ogni riga si nasconde un dolore celato agli occhi di molti, una sofferenza vissuta da chiunque abbia affrontato la malattia e ne sia uscito vincitore.
Ne consiglio vivamente la lettura, nell’attesa che l’autrice termini il seguito.


“ 
«Ricordati quello che ci siamo promessi» il suo tono è severo, ammonitore.
Chiudo gli occhi e mi sforzo di parlare; so cosa vuole sentire:
«Fino all'ultimo respiro» esordisco e lui subito aggiunge.
«E oltre»
«E oltre» ripeto io avvertendo un nodo in gola.
Non devo piangere. Non posso piangere.
                                              ” 
VOTO


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