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[Recensione] Misteriosa. Le storie di Olga di carta di Elisabetta Gnone

mercoledì 12 dicembre 2018

Ciao a tutti carissimi readers,
oggi vi parlerò di Misteriosa. Le storie di Olga di Carta il nuovo capitolo della serie "Le storie di Olga di carta" di Elisabetta Gnone uscito il 29 Ottobre grazie a Salani Editore.

Misteriosa. Le storie di Olga di carta
di Elisabetta Gnone

Uscita: 29/10/2018
Cartaceo: € 12,66
Pagine: 180
Editore: Salani Editore
Link d'acquisto: https://amzn.to/2zUS8sl
Cosa significa diventare grandi? E come si fa? «Crescere è una faccenda complicata» direbbe il professor Debrìs, e Olga lo sa bene: per rassicurare una giovane amica, che di crescere non vuole sentire parlare, le racconta la storia di una bambina a cui i vestiti stavano sempre troppo grandi, anche se l'etichetta riportava la sua età, o la sua taglia, e che saltava nei disegni per fuggire dalla realtà. La storia di Misteriosa è la storia di chi fatica a trovare il proprio posto nel mondo, fugge da responsabilità e doveri, incapace di assumersene il carico, e combatte strenuamente per restare fanciullo. È anche, però, la storia di una bambina che non si arrende. Una storia che farà ridere, pensare e spalancare gli occhi per lo stupore; e che rassicurerà Olga, i suoi amici e i lettori di tutte le età su un punto, che è certo: per diventare splendidi adulti occorre restare un po' bambini.
Recensione

In questa terza avventura, la piccola Olga Papel, già protagonista e personaggio principale delle precedenti vicende, ci racconta la storia di Misteriosa, una bambina molto speciale.
Misteriosa, infatti, ha la capacità straordinaria di saltare nei quadri e nei disegni per fuggire, momentaneamente dalla realtà scappando da ciò che non le piace.
La bambina, inoltre, inspiegabilmente, veste largo ogni abito che indossa, nonostante le vangano prese le misure.
Nella storia, oltre a Olga, ritroviamo alcuni dei personaggi dei precedenti libri che popolano l'incantevole e magico paese di Balicò: gli inseparabili amici di Olga, Bruco e Mimma, il tenero cane Valdo, la barbiera Tomeo, il pastore Mello con il cane Bosso, il giovane e impavido Almaris, il pasticcione Gibod e Debris e la piccola Mirina, new entry, di questo romanzo che dell'avventura e dalla storia raccontata da Olga impara più degli altri il significato e la bellezza della vita.

"Qualche giorno dopo, Preside Saggia riunì gli insegnanti in sala professori. Desiderava consultarsi con loro in merito alla questione dei salti nella fantasia.
- Se non possiamo evitare che saltino, insegniamo loro a farlo in modo sicuro- propose Giubilo, che le sedeva vicino.
- E come?- domandò la signora Ordinetti.
-Bè…-
-Insegneremo loro a non temere di tornare- intervenne la Preside. Giubilo alzò la testa per osservarla attraverso la parte bassa degli occhiali, quella con cui vedeva da vicino, e rifletté.
-Insegnare ai giovani a non temere il mondo…- mormorò. - Interessante-..."

Una splendida storia attraverso la quale il lettore capisce che diventare adulti non significa abbandonare ciò che si è stati da bambini, ma trarre il meglio da entrambe le realtà.
Il romanzo, come i precedenti, presenta uno stile scorrevole. La lettura è fluida e le pagine si sfogliano una dopo l'altra.
Come sempre le illustrazioni presenti nel volume sono di una bellezza unica e rendono il libro un autentico gioiello.
La storia è avvincente e ricca di insegnamenti. Ritengo che i romanzi della Gnone non siano unicamente destinabili a un pubblico giovanile. La sua diffusione dovrebbe coinvolgere anche gli adulti per via dei valori che essi racchiudono e che permettono una totale immersione nel mondo dei più piccoli consentendo all'adulto di confrontarsi con il loro modo di percepire la realtà ed i piccoli problemi quotidiani.
Una storia, quindi, informativa ma anche formativa, che, rispetto alla precedente mi ha entusiasmata leggermente meno ma che comunque mi ha saputo stupire e emozionare.

…" Quante volte li mettiamo davanti alla realtà senza averli prima preparati, senza esserci prima assicurati che abbiano i mezzi, gli strumenti per comprenderla? Vogliamo che crescano e non abbiamo la pazienza di aspettare che lo facciano. Li trattiamo da adulti quando sono ancora piccini! Devono imparare ad affrontare il mondo- diciamo e glielo serviamo così com'è: crudo, corrotto, e spietato. E poi ci stupiamo se si rifugiano nella fantasia. Piuttosto, noi tutti dovremmo imparare a saltare. E alcuni di loro sarebbero bravi a insegnarcelo"


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