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[Recensione] La mercante di ricordi di Sara Purpura e Simona Liubicich

martedì 7 maggio 2019

Ciao a tutti readers,
oggi vi parlerò di La mercante di ricordi il contemporary romance di Sara Purpura e Simona Liubicich uscito il 12 Dicembre 2018 in self publishing.

La mercante di ricordi
di Sara Purpura e Simona Liubicich

Uscita: 12/12/2018
E-book: € 1,99
Cartaceo: € 9,18
Pagine: 338
Editore: Self-Publishing
Genere: Contemporary romance
Edimburgo. Scozia.
Kenna e Aidan sono una coppia felicemente sposata. Col tempo, però, l’ambizione personale di entrambi cambia quel mondo così apparentemente perfetto. La morte del figlio Ian distrugge tutto ciò che avevano creato e quello che li aveva uniti un tempo si trasforma in odio, fino all’inevitabile separazione. Ognuno fa i conti a proprio modo con il lutto e intanto trascorrono tre lunghi anni nei quali ogni giorno il dolore della perdita si rinnova. Eppure, il ricordo di ciò che li ha uniti è ancora lì, vivo come sono ancora vivi Aidan e Kenna.
Grazie al piccolo banco di legno che vende gli aeroplani tanto amati dal loro bambino, la magia del Natale potrebbe essere la porta che dovranno aprire insieme per ritrovarsi, soprattutto per perdonarsi.

La mercante di ricordi è la storia straziante di un sentimento che ha innumerevoli sfaccettature tra cui quella devastante della perdita e quella salvifica del perdono.
Una storia vera come può essere il dolore.
Una storia vera come può essere l'amore.


Recensione

Raccontarvi di questo libro non è affatto facile, perché fin dall'inizio quel profondo senso di dolore e disperazione che riempie la vita dei protagonisti si è impossessato di me.
L'argomento trattato è delicato e forte, difficile da affrontare, specialmente se si è madri e se chi lo ha scritto, ha questa fantastica capacità di travolgerti con dei sentimenti tanto profondi quanto spaventosi.
Se non temete le storie dolorose, di lotte interiori e di fatiche, di rinascita e di colpe immense che ti attanagliano lo stomaco… mettetevi comodi e armatevi di kleenex e una bella tisana. La storia di Kenna e Aidan vi travolgerà come un treno in corsa e alla fine, vi sentirete distrutti ma carichi di nuove consapevolezze e consci di quanto l'amore, possa essere l'unica forza che ci tiene in vita.
Ma partiamo dall'inizio.

Si dice che il dolore tempri i caratteri e sia il vero costruttore dalle anime, perchè chi ha sofferto conoscere a fondo il valore della vita.

Kenna, quarant'anni circa, cerca ogni mattina tutto il coraggio possibile per affrontare l'ennesima giornata. Il suo viso negli ultimi tre anni si è riempito di qualche ruga, il suo corpo si è seccato perdendo le sue forme e lei, sembra l'ombra di se stessa. Un fantasma che si muove per quella casa ormai grigia, spoglia di ogni ricordo felice che non riesce più a sopportare. L'unico momento di serenità che le resta, arriva quando si rinchiude nel suo garage, diventato un laboratorio dove costruisce aeroplanini di plastica. Proprio come piaceva a suo figlio Ian. Quel bambino che tanto aveva desiderato e che la vita le aveva tolto, radendo al suolo tutta la felicità che si era costruita.
Oggi Kenna è sola. Una barca alla deriva che sopravvive solo nel ricordo di Ian e di tutto l'amore che provava per lui. Parla a stento con la sua famiglia, ha tagliato i ponti coi vecchi colleghi e la sua unica occupazione è quella di creare e vendere ai mercatini gli aeroplanini di plastica. Si è concessa solo due amici che, nonostante tutto, le stanno accanto: Logan -falegname che per mesi ha sperato di far breccia nel suo cuore e che ha raccolto più volte i cocci di Kenna- e Lindsay, migliore amica e vicina di casa.

È questo che fa il dolore: crea empatia, poi spaventa. Distrugge chi lo vive e annoia chi lo subisce. Alla fine, ci si stanca di avere a che fare con le lacrime.

Kenna ha allontanato anche il suo grande amore, Aidan. Chirurgo pediatrico col quale ha condiviso tutto fin dall'università. Quell'uomo bellissimo, coraggioso, a volte autoritario e istintivo che l'aveva travolta col suo amore e con quel suo modo di sfidarla e farla sentire viva.
Il dolore per la perdita di loro figlio era così grande da sopportare, che l'unica via di uscita per lei, era stata quella di gettarlo tutto addosso al marito, di renderlo colpevole e di cacciarlo di casa.

Il dolore è solitario. Ognuno vive, sopravvive o soccombe al proprio. Nel dolore non esiste compagnia: è un cammino al buio, senza mani tese ad aiutarti.

Aidan, distrutto, provato e sicuro di essere la causa della morte del figlio, depone le armi e se ne va, lasciando Kenna da sola proprio come lei gli aveva imposto.
Ma essere sopravvissuto al proprio bambino era una condanna troppo grande da scontare, così Aidan parte per la Siria, destinazione Aleppo e ogni giorno, lotta contro la morte e la distruzione della guerra, cercando di salvare più vite possibili. E sperando ogni minuto di ogni ora, che una bomba lo uccida, ponendo fine alla sua agonia.
Ma un giorno, un bombardamento rade al suolo il suo campo base e i suoi due migliori amici e colleghi restano uccisi.
Solo allora, al riparo in una grotta, Aidan capisce che fino a quel momento non aveva avuto il coraggio di affrontare il suo dolore, di lottare per ciò che gli era rimasto. Stava sprecando la sua vita, parcheggiata in un limbo di confusione e sensi di colpa che non lasciavano scampo.
Decide di tornare a casa e di cercare di lottare per le cose importanti.

Io mi sentivo davvero un uomo stremato, al quale la vita aveva tolto troppo e ora non avevo più idea di che fare di me stesso.

Dire che arrivata a questo punto non mi fossi già sciolta in una valle di lacrime decisamente  imbarazzante non è abbastanza. Ma questo è solo l'inizio.
Kenna e Aidan sono due anime gemelle spezzate dal destino. Sono due persone che non sanno come affrontare l'immenso dolore a cui sono stati costretti. Che sbagliano e cercano di rimediare, di capire, di perdonare. Di sopravvivere e trovare la strada giusta per andare avanti e smettere di sprecare il loro tempo su questa Terra. Perché se la vita è un dono meraviglioso, bisogna avere il coraggio di viverla attimo dopo attimo affinché il nostro cammino non sia vano.
Il racconto scorre fluido, veloce ma anche riflessivo. Le autrici raccontano di aver pianto riga dopo riga e, beh, la sottoscritta ha fatto lo stesso.
Sentire su se stessi lo stesso dolore che provano i protagonisti è qualcosa di bellissimo e di faticoso al contempo. Parola dopo parola, lite, ricordo -preparatevi perché quelli sono devastanti-, tutte le emozioni di Kenna e Aidan mi piombavano addosso rendendomi parte integrante della storia. Ho fatto il tifo per Logan e Lindsay, ho pianto insieme ad Aidan e mi sono ritrovata a parlare con Ian proprio come faceva Kenna.
Un cammino lungo e tortuoso, ma denso di speranza e amore. Di voglia di riscatto, di lotta, di perdono. Una storia che ho amato tantissimo nonostante le lacrime e i continui “perché” che mi sono balenati nella testa.
La vita può essere bastarda a volte, ma sta a noi, essere capaci di chiedere aiuto e di trovare il modo per rialzarci. Nonostante tutto. Nonostante le nostre paure e le nostre colpe.

È potente l'amore. Anche quando si consuma e diventa un piccolo fuoco sotto la cenere, può provocare una felicità immensa o il più grande dei dolori.

Complimenti ragazze. Grazie per questo meraviglioso viaggio.


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