Top Social

[Review Party] Come petali di ciliegio di Mia Another

venerdì 20 dicembre 2019

Ciao a tutti readers,
oggi il blog partecipa al review party di Come petali di ciliegio il contemporary romance di Mia Another uscito il 18 Dicembre grazie alla Newton Compton.

Come petali di ciliegio
di Mia Another

Uscita: 18/12/2019
E-book: € 3,99
Pagine: 288
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary romance
Isabel Devlin è irlandese, ma da un anno si è trasferita a Tokyo per  studiare tecnica del fumetto. Ha talento, è bella, sveglia e determinata a fare strada nel mondo dell’illustrazione. Vive in un monolocale con Mei, una sua compagna di corso e ha una storia con Tyler, un ragazzo di Seattle che frequenta pediatria. Tyler vive con il suo amico di vecchia data Ryuu, un incrocio genetico tra occidente e oriente, un tipo bello e imperscrutabile. Studente modello di neurologia, ma anche sportivo, colto e profondo, questi si rivela essere un vero esperto di kinbaku, l’arte del bondage giapponese. All’inizio Ryuu dimostra una certa insofferenza nei confronti di Isabel, mentre Ty fa di tutto affinché l’amico accetti la ragazza di cui si sta follemente innamorando. Ma quando Isabel si trova a dover superare un esame di disegno sull’arte erotica della legatura, Ryuu acconsente a farle provare la pratica e questo basta ad accendere in lei il desiderio. Appena slegata corre da Ty per essere soddisfatta, ma presto si rende conto che non è lui che voleva. Tra la gelosia e l’insoddisfazione di Ryuu, il desiderio di Tyler di concretizzare con Isabel e lo spaesamento e l’incertezza di quest’ultima, la storia tra i tre si dipana in un crescendo di erotismo e sensazioni non sempre facili da decifrare..


Recensione

Tokyo, Giappone, una città affollata, caotica con i suoi palazzi reali e i suoi parchi pieni di alberi di ciliegio, con i treni ad alta velocità che si contrappongono alla cultura millenaria e ai vari templi e santuari fanno da scenario a questa bellissima storia. Bellissima sì, perché oltre che a sottolineare la forza dell’amore e del colpo di fulmine, ti trascina in questi posti letteralmente, grazie alla perfezione con cui sono descritti con nomi tipici e proverbi antichi, vi sembrerà di essere proprio lì ad assaporarne profumi e colori.
Isabel si  trasferisce a Tokyo per studiare in una prestigiosa università per diventare un’eccellente fumettista, abita in un minuscolo appartamentino con Mei, la sua strana, un pò manga  e tipica coinquilina giapponese. Qui conosce il bel Tyler, anche lui a Tokyo per specializzarsi in pediatria, trasferitosi lì da Seattle assieme al suo amico fraterno Ryuu.
Ryuu un ragazzo di sangue misto, metà giapponese metà americano, che è l’esatto opposto di Tyler, sia per i suoi “colori” che per il suo modo di fare.
Sempre indignato e impassibile, un muro inespugnabile, chiuso nel suo modo di pensare e nelle sue tradizioni nipponiche, un abile nawashi, maestro di kinbaku, cioè l’arte millenaria dello shibari.                                                                     
«Ryuu sembra un mondo a parte, un pianeta senza satelliti, completo, integro, a sé stante. A primo impatto, ho pesato che si trattasse di una solitudine, ma non è così. Lui non è solo è unico.»

Quest’arte incuriosisce moltissimo Isabel, tanto da volerla ritrarre in un suo disegno, convinta che le aprirà le porte della notorietà.
E chi se non Ryuu può farle scoprire quel mondo?
Da qui si snoda tutto questo appassionante racconto, tra corde, battibecchi, prime antipatie.

«Ma l’hai guardata bene negli occhi? Quegli occhi fieri, decisi, accesi, che non si abbassano mai, che scrutano curiosi e avidi, che scavano in profondità, come quelli di una tigre.»

Con sotterfugi e menzogne, due protagonisti che sono uno l’opposto dell’altro, ma più simili di quanto credono, ognuno entrerà nella testa dell’altro, impadronendosene.
Non ci sarà bisogno di parole, un filo sottile li tiene uniti e li collega, sottile come la linea tracciata da una matita. Sono “legati” l’uno all’altro ormai, anche se cercano di scappare via.

«Ripenso a quell'attimo, mentre guardavo il soffitto ligneo e sentivo il profumo nostalgico delle candele. Io sono l'inchiostro. E Ryuu lui è tutto il resto.»

Sensazioni che disorientano e pervadono le loro menti si faranno sempre più spazio tra loro.
Tutta colpa del destino e della sua leggenda del filo rosso, che credo sempre più sia vera e autentica e che non fallisce mai.

«Conosci la leggenda del filo rosso del destino?” mi chiede mio zio, appoggiandosi allo stipite della porta. “È legato al mignolo della tua mano sinistra. Non puoi vederlo, questo è scontato. Dall'altro capo, c'è la persona che è destinata a te, la tua anima gemella, e non è detto che lei ti stia aspettando. Forse, per il momento, appartiene a un altro uomo. Forse ti ignora, o addirittura ti odia, ma non puoi farci niente. Nessuno può farci niente. Il filo si accorcerà e voi vi avvicinerete. Continuerete a incontrarvi perché siete fatti l'uno per l'altra, e prima o poi.»

Il filo rosso unisce e ti lega con un nodo che non si può sciogliere, che ti intrappola nel suo reticolo connettendoti all'altro estremo, proprio come l’arte del  Kinbaku, che significa letteralmente Legare, il filo rosso Diventa il mezzo di unione, congiunzione o chiusura, ciò che serve a legare a trattenere.
Non importa che tu sia bianco o nero, lo yin e lo yang l’uno non può esistere senza l’altro, come la notte non può esistere senza il giorno e viceversa, due entità opposte e complementari che formano la totalità.
Che dirvi di più?
Questo è un libro che va letto e assaporato totalmente, in quanto è scritto in maniera davvero superba!
Amato dall'inizio alla fine, con i suoi pov alterni, pieno di una sensualità dolce e delicata ma allo stesso tempo forte, ed intrigante, grazie allo stile fluido della scrittura di Mia, una scrittura raffinata e sensuale piena di elementi descrittivi che ti trasportano nei luoghi narrati che vi sembrerà proprio di essere lì.a
Attrazione, brama, desiderio, attesa e urgenza si contrappongono e si mescolano all'avversione, all'ossessione e al timore, all'indifferenza, alla calma e alla lentezza del tempo.

«A volte, l’arte ha bisogno di essere oscena, sconvolgente e indecente per penetrare nelle nostre menti. Per farci sentire qualcosa, per dare una scossa ai pensieri sopiti e sepolti dalla quotidianità.»


VALUTAZIONE:


Post Comment