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[Review Party] Hannah di Cinzia La Commare

lunedì 15 luglio 2019

Ciao a tutti readers,
oggi il blog partecipa al review party di Hannah il secondo volume di "Kaelan" il libro erotic romance di Cinzia La Commare uscito il 29 Giugno in self publishing.

Hannah
di  Cinzia La Commare

Uscita: 29/06/2019
E-book: € 0,99
Cartaceo: € 9,99
Pagine: 346
Serie: Volume 2 di "Kaelan"
Editore: Self-Publishing
Genere: Erotic romance
“Non avrei mai scordato cosa mi aveva fatto, ma neanche fino a che punto lo avevo amato”.

A volte scappare non basta.
Ad Hannah è stata data l’opportunità per fuggire, Kaelan l’ha lasciata andare, ma la voce dell’uomo che ha amato sembra seguirla dovunque vada.
Lei non riesce a dimenticarlo, e sebbene lo voglia non è capace di spezzare quel legame che ancora sente nei confronti di chi ha portato tanto dolore nella sua vita.
Il terrore, la distanza, la sicurezza che vorrebbe darle Roy, un coetaneo conosciuto nel periodo più orribile della sua esistenza, ad Hannah non bastano per dimenticare Kaelan.
A volte l’unica cosa che puoi fare è tornare. 


Recensione

Eccomi qui per parlarvi dell'atteso seguito del tanto discusso Kaelan.
Hannah.
Una donna giovane, innamorata, spezzata e distrutta da un amore malato. Un amore sbagliato che le ha aperto le porte dell'inferno.
Cosa aspettarsi da questo seguito dopo la fine della sua storia con Kae? Scontri? Un ritorno di fiamma? Una seconda occasione?
Quello che mi sono trovata davanti è stato un viaggio. In tutti i sensi.
Dopo quella maledetta sera a casa di Kaelan, Hannah scappa. Dalla sua vita, dalla sua famiglia e dalla sua città. Taglia i ponti con tutti e cerca disperatamente un luogo dove potersi sentire al sicuro e raccogliere i cocci di sé. Lo fa lontano centinaia di chilometri, in una cittadina sperduta in mezzo alla campagna, dove trova lavoro come badante. Non dà confidenza a nessuno, non esce quasi mai di casa se non per andare da uno psicologo col quale però, a stento si apre.

Il mio unico obiettivo era risultare invisibile al mondo, il fantasma che di fatto mi sentivo dopo aver perso tutto.

Perché Hannah ha subito un trauma, forte, violento. E ne è uscita a brandelli sia nel cuore che nell'anima. Anzi, è entrata in un tunnel fatto di ricordi scomodi, di paura, di ossessione malata che non la fa nemmeno dormire.
Questo è ciò che una violenza fa. E questo è l'argomento principale del viaggio di Hannah.
Un percorso difficile fatto di ombre, tenebre, paura e fiato corto. Dove il passato e i brutti ricordi sono sempre dietro l'angolo pronti a colpire. Dove non basta essere forti per sopravvivere e cercare una luce che dia un senso a tutto, ma dove occorre scavare nella parte più profonda di noi stessi e ritrovare il coraggio di guardare in faccia i nostri demoni. Riconoscerli. Affrontarli. E, se siamo fortunati, scoprire il modo adatto a noi per esorcizzarli e poi, ricostruire pezzo dopo pezzo ciò che resta della nostra anima e del nostro cammino.

Il peggiore è il dolore dell'anima che resta, se rimani vivo.

Se sono rimasta colpita dalla storia di Kaelan e dalla costruzione del suo personaggio -che ho odiato con tutta me stessa, ve lo giuro- Hannah mi ha colpita in modo diverso.
Dopo i primi capitoli ho compreso che non dovevo sperare in un lieto fine -ma questo non è spoiler, attenzione, è solo una mia riflessione- ma che dovevo fare il tifo per lei affinché ritrovasse la ragione, una certa sanità mentale che la riportasse in carreggiata e le facesse capire che poteva superare ogni cosa e che ciò che le era successo doveva insegnarle qualcosa.
E miei cari, Hannah ne combina di ogni.
Molte volte ho alzato gli occhi al cielo, ho imprecato contro la sua stupidità, le scelte idiote ma, pezzo dopo pezzo, comprendevo quanto si fosse smarrita e quanto in profondità doveva raschiare il fondo per capire che era il tempo per rialzarsi.

Era ancora capace di farmi esplodere in un milione di cocci.

Alla fine ho amato questo viaggio crudo, doloroso, pieno di contraddizioni, paranoie, lacrime e arrabbiature. Ho amato la debolezza e il coraggio. La paura e la perdizione. E il suo continuo lottare contro se stessa e i suoi incubi, contro quella vita che tanto bramava che le è scivolata tra le dita. La sua mania di addossarsi colpe anche quando non ne aveva e la sua incapacità di gridare basta quando ne aveva bisogno.
Vivere non è facile. Affrontare una violenza nemmeno. Capire fin dove si può arrivare prima di scoppiare è quasi impossibile, almeno finché non si sbatte la testa contro al muro.
Tutto questo è Hannah.
Emozioni, sfinimento, confusione e tanti sospiri ci accompagnano riga dopo riga. Come essere su un'altalena. E molto regalano anche i personaggi secondari come Harriet, la vecchina di cui si occupa Hannah che le fa anche un pochino da mamma. La madre a cui manca il rapporto con la propria figlia, che da sorella diventa un fantasma senza che lei possa farci nulla se non ricordarle quanto la ama. Omari, psicologo che non si arrende mai e che diventa una costante importantissima e necessaria. E infine Roy. Come non amare un personaggio così problematico e positivo al contempo? Giuro che non vi sto dicendo una sciocchezza, Roy di problemi ne ha, e tanti, ma ha anche un cuore grande, e tanto amore da dare. Ed è capace di dimostrarlo con ogni gesto che fa e col suo modo di "vedere" le persone e proteggerle.
Ogni personaggio, a modo suo, ci regala qualcosa da custodire quando arriveremo alla fine del libro, e resteranno lì, impressi nella nostra memoria per ricordarci di quanto sia difficile sopravvivere.
Nel bene e nel male, questa storia è vera fino all'osso. Non fa sconti, non fa giri di parole. Cinzia ha saputo sbatterci in faccia il tormento nella sua forma più reale, quella che tutte noi temiamo di vedere. Quello che fa male e ci smarrisce.
Mi ha fatto girare la testa, riflettere, prendermi del tempo per capire e non mandare tutto all'aria perché di certo non è una lettura facile, ma di sicuro ti tiene con se.
Quindi prendetevi il vostro tempo, leggete con calma, assaporate le parole e il dolore che troverete in queste righe, lasciate che vi invada e che vi accompagni fino alla fine.
Ne resterete sconvolte ma sarete costrette a riflettere, a sospirare e magari, Cinzia riuscirà anche a farvi sorridere.

Le cose che ci accadono, specie quelle negative, si depositano sul fondo della nostra coscienza e restano lì anche quando fanno meno male. Ci cambiano per sempre, questo è vero, modificano il nostro modo di essere, di relazionarci. Ma dobbiamo trarne comunque qualcosa che sia positivo.

Anche questa volta non posso fare altro che complimentarmi con Cinzia per il suo stile, il suo coraggio e la storia che ci ha voluto raccontare.
Mi prendi, mi devasti e poi mi lasci qualcosa. E ti dimostri sempre piena di coraggio.
Chapeau.


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